Testo di Fabiola Giancotti
Voce narrante di Gualtiero Scola
La fede e l’arte – Giubileo 2025
Nella Chiesa di San Carlo Borromeo, in via Nassa a Lugano, da oltre un secolo, tra le statue di santi presenti, ce n’è una che raffigura, con fattezze giovanili, sant’Espedito di Melitene (un’antica città della Cappadocia che si affaccia sull’Armenia), martirizzato il 19 aprile del 303. Della sua storia poco sappiamo, nonostante il culto sia vivissimo in molte parti del mondo, dall’Europa cristiana e ortodossa, all’Asia e all’America del Sud. Citato nei vari martirologi tra cui quello Geronimiano, a lui si rivolge chi chiede grazie rapide e immediate — urgenza suggerita anche dal nome e dal motto “Hodie” (oggi), che egli stesso ostenta inciso sulla croce.
L’attenzione di Umberto Angeloni per sant’Espedito è sorta in seguito a un episodio di vandalismo che ha gravemente compromesso, insieme con altri arredi, la statua del Santo. Ne è sorta l’esigenza di una ricerca sulla storia e sul suo culto a Lugano e in Italia. Il risultato è magnifico: oltre alle preziose e documentatissime informazioni storiche, alle forti testimonianze popolari e ad alcuni episodi che hanno messo a rischio anche la devo- zione, Umberto Angeloni ci fornisce, con una scrittura leggera e sottile, una sua attenta analisi del materiale raccolto. Il volume è arricchito di molte citazioni e molte sono le preghiere, antiche e più vicine a noi, a lui dedicate.
IL CLUB DI MILANO, novembre 2024
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