Genesi del Forum Paneuropeo delle Confraternite
Lugano 2020
Nel corso dei secoli, le Confraternite si sono sempre associate tra loro; solitamente in base al particolare carisma che le animava (e.g. la Maintenance dei “penitenti” di Francia); al santo patrono locale (e.g. la Confraternita di San Carlo Borromeo in Lugano); alla singola devozione (e.g. la rete internazionale del SS.mo Sacramento e quella del Cammino di Santiago di Compostela); oppure all’opera di carità specifica (e.g. le Misericordie d’Italia o gli Charitons e Charitables in Normandia); o anche intorno a un santuario (e.g. le Hermandades Filiales del Rocío). Mai, tuttavia, in base ad un comune progetto di respiro sovra-nazionale.
Più spesso, le Confraternite si sono raggruppate in base alla semplice localizzazione territoriale: città o diocesi (e.g. le Agrupación della Spagna o l’Unione delle Confraternite della Diocesi di Lugano – UCDL). Il principale esempio di federazione su base nazionale è quello della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, fondata nel 2000 a Roma sotto l’egida della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), dietro impulso di Francesco Antonetti, suo Presidente fino al 2021, che oggi raggruppa oltre tremila sodalizî.
Le iniziative dirette a federare le Confraternite su base internazionale sono state anch’esse poche e molto più recenti, e nessuna ha avuto finora uno sbocco duraturo.
Il tentativo più serio e promettente era nato per iniziativa del Presidente della Maintenance, François Dunan, sostenuto dalle Confraternite d’Italia: il Forum Omnium Gentium Confraternitatum – FOGC, con l’obiettivo di rappresentare tutti i sodalizî del mondo.
Nel marzo 2011, a Roma, i soci fondatori firmarono lo Statuto, in varie lingue, nel corso di un’udienza con il Card. Tarcisio Bertone, allora Segretario di Stato del Vaticano. Al FOGC aderirono inizialmente anche Confraternite di Malta e l’UCDL, ma non la Spagna, la cui presenza è imprescindibile in questo tipo di progetto. Il mancato riconoscimento ufficiale del FOGC quale associazione internazionale di fedeli da parte del Dicastero dei Laici, allora referente unico delle Confraternite, determinò purtroppo l’interruzione, quindi l’involuzione del progetto.
Nove anni dopo, il 15 febbraio 2020, veniva avviato un secondo tentativo di coesione, questa volta con ambizioni di solo censimento, conoscenza e scambio culturale all’interno della realtà confraternale in Europa. Fu mantenuto anche un profilo più basso all’iniziativa: localizzata in una città meno vistosa, Lugano, in una nazione tipicamente neutrale come la Svizzera, e nata per impulso formale di una singola Confraternita luganese, quella di San Carlo Borromeo, grande promotore delle Confraternite , che festeggiava il 400° dalla propria fondazione con un grande Convegno Internazionale sulla figura del santo (11-14 febbraio 2020); e con l’appoggio di fatto del Presidente della Confederazione italiana, Francesco Antonetti.
Una serie di indovinate scelte di forma e sostanza, insieme ad una paziente tessitura di contatti, valeva rapidamente ad arricchire l’agenda e ad elevare la dignità dell’evento. La sede prescelta per l’incontro era quella, austera, della Facoltà di Teologia di Lugano (FTL), parte dell’Università della Svizzera Italiana (USI), con l’intervento personale del suo Rettore Magnifico, don René Roux. Ospite d’onore, patrocinante e oratore inaugurale del Forum: il Presidente del “Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione” (PCPNE), S.E.R. Mons. Rino Fisichella, stimolato dalla stupefacente entità numerica che iniziava a filtrare dal censimento: 20mila confraternite con circa sei milioni di membri, nella sola Europa, depositarie di una tradizione millenaria. Scoprendo, così, che le Confraternite rappresentano ancora la maggiore associazione cattolica di matrice laica della Chiesa; profondamente radicata e impegnata nella società civile, a tutti i livelli e in tutte le professioni; attiva non soltanto sul piano cultuale e della formazione religiosa, ma anche assistenziale, culturale e sociale. Non eravamo pertanto in presenza di un modello associativo ormai privo di attrattiva per il fedele europeo del terzo millennio; al contrario: ogni anno in Europa nascono o ri-nascono decine di Confraternite.
Co-patrocinanti divenivano anche i Vescovi, rappresentati collettivamente dal “Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa” (CCEE); che pochi mesi prima (novembre 2019) avevano profeticamente lanciato un accorato appello, cui occorreva dare risposta:
Svegliati, Europa! Riscopri le tue radici, Europa! Rallegrati, Europa, della bontà del tuo popolo.
A tutto questo si aggiungeva, da parte ecclesiale, anche il sostegno spirituale della Penitenzieria Apostolica, mediante la concessione dell’Indulgenza Plenaria a tutti i sodali delle Confraternite presenti o rappresentati a Lugano.
Il sostegno caloroso dei vertici della politica svizzera, sia della città che della Repubblica e Cantone Ticino, contribuiva infine a coronare un appuntamento molto accresciuto in rilevanza scientifica, ecclesiale e istituzionale.
I primi importanti frutti si coglievano nel corso dell’intensa giornata di lavoro, con il contributo dei delegati di dieci nazioni europee, tra cui la forte e dinamica rappresentanza dell’Agrupación di Málaga (che l’anno successivo avrebbe celebrato il proprio Centenario e ospitato la seconda edizione del Forum), e la presenza di duecento confratelli ticinesi e circa cento italiani. Venivano così approvati dall’assemblea: il testo di una “Charta 2020“, che statuiva l’identità morale delle Confraternite d’Europa nonché la loro missione ecclesiale e sociale; la formazione di uno Steering Committee composto dai delegati di sei nazioni , primo nucleo di un’entità giuridica, con il mandato di organizzare futuri incontri annuali ed elaborare progetti comuni; l’idea di approfondire, per la prima volta nella storia, l’essenza teologica delle Confraternite.
Dallo storico “Forum di Lugano”, quattro altri incontri annuali si sono succeduti: il Forum di Malaga (Spagna) il 23 settembre 2021; il terzo a Nizza (Francia) il 1° ottobre 2022; il quarto a Mafra (Portogallo) il 16 settembre 2023; e il quinto a Czestochowa (Polonia) il 27-28 aprile 2024.
Nel corso di questi Forum, aumentava il numero delle Confraternite via via censite (28mila) e delle nazioni affiliate (salite a tredici).
Ecco allora emergere anche la potenzialità del “movimento confraternale” così avviato: di questa non piccola acies di cattolici praticanti e impegnati per l’urgente opera di apostolato e testimonianza cristiana nella nostra Europa, ormai in larga parte pagana. Non potrebbero allora essere proprio le Confraternite quelle minoranze creative preconizzate dallo storico delle civiltà Arnold Toynbee, che sole sarebbero in grado di mantenere in vita una civiltà? Concetto ripreso da Benedetto XVI in chiave cristiana, che le ha definite: «minoranze convinte: uomini che nell’incontro con Dio hanno trovato la perla preziosa che dà valore a tutta la vita, facendo sì che gli imperativi cristiani non siano più zavorre che immobilizzano l’uomo, ma piuttosto ali che lo portano in alto… minoranze toccate dalla fede. Senza tali forze sorgive non si costruisce niente; qualcosa di vivo non può nascere altrimenti che da una cosa viva. È qui che vedo l’importanza delle minoranze creative.»
Umberto Angeloni